L’Istituto Toniolo ha avviato un’interessante e utile indagine, intervistando 9.000 giovani che hanno compiuto i 18 anni nel nuovo millennio. Il primo “Rapporto Giovani”segnala che oltre il 55% degli interpellati collocala scuola tra le istituzioni che contano di più. Gli stessi giovani mostrano spirito di adattamento in risposta al momento economico: il 31,7% è pronto a cambiare città pur di lavorare e il 48,9% mette in conto di trasferirsi all’estero. E’ una generazione che guarda al proprio futuro pensando di costruire una famiglia e di avere due o più figli. Si tratta di informazioni preziose per un’università libera e cattolica come la nostra, che dalla sua fondazione, nel 1921, si è data il compito di perseguire una formazione piena e autentica della persona con il radicato convincimento che contribuire allo sviluppo intellettuale e morale del singolo studente significa – come scriveva Padre Gemelli – preparare una gioventù alla quale «è affidato il compito arduo di promuovere in se stessa e negli altri e quasi di sintetizzare nella propria azione lo sviluppo della vita nazionale». Molti laureati della Cattolica hanno rivestito e rivestono con responsabilità e competenza incarichi pubblici e di governo, sono al vertice di importanti imprese, si distinguono nella libera attività professionale: talenti, conoscenze e competenze impiegate nell’edificazione del “bene comune”, che non è una vaga espressione, bensì condizione essenziale per l’armonico sviluppo di ogni
ambito economico, sociale, politico. L’Ateneo dei cattolici italiani vuole vivere il tempo presente adeguatamente attrezzato […]

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