Il Rapporto Giovani 2017 ha posto ai giovani italiani, francesi, tedeschi, polacchi, spagnoli una domanda sull’uscita del proprio paese dall’Europa per sondare le intenzioni di voto dei giovani intervistati. Come evidente nella tabella 12, il Remain vincerebbe con grande ampiezza di consensi in tutti e cinque i paesi coinvolti, anche se la quota di indecisi, come ormai i sondaggi politici
ci hanno abituato a constatare, è tanto alta da lasciare aperta qualsiasi situazione, salvo che in Spagna, dove l’adesione all’Unione sembra non correre rischi.

 

 

L’ipotesi di un atteggiamento positivo nei confronti dell’Unione europea da parte delle nuove generazioni trova conforto nella diffusa opinione della necessità di una forza militare, una politica internazionale, una politica sociale e di gestione dei processi migratori comune a tutti gli stati (tab. 7). Le percentuali vedono una sicura prevalenza di questa disposizione in tutti gli stati presi in considerazione, con una particolare rilevanza per l’Italia, per la quale i valori positivi (uguali o maggiori di 6 su una scala da 1 a 10) arrivano a volte a superare i due terzi della popolazione
intervistata. Valori molto alti anche per la Spagna, come ci si poteva attendere, ma anche per gli altri paesi i giudizi positivi riguardano sempre più della metà del campione, salvo che alla voce «i flussi migratori dovrebbero essere regolati dall’Unione europea e non dai singoli stati membri», per la quale l’attualità, anzi l’impellenza del tema e le discussioni (anche mediatiche) a cui ha dato vita hanno sicuramente influenzato le risposte, in particolare, anche se di segno diverso, quelle dei giovani britannici, italiani, polacchi.

 

 

Qual è il sentimento di cittadinanza europea? Rispondono i giovani spagnoli, polacchi, i tedeschi, i francesi, gli italiani e gli inglesi.