“E’ la prima volta che le nuove generazioni sono messe peggio di quelle precedenti. Bisogna riflettere su questo”. Così  l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola  all’incontro “Nuove generazioni,Comunicazione,  Futuro”, organizzato dall’Ufficio per le comunicazioni sociali sabato 26 gennaio a ll’Istituto dei Ciechi di Milano, in occasione della festa del patrono dei giornalisti, san Francesco di Sales. Scola ha fatto una riflessione sulla libertà, commentando i dati del  Rapporto giovani da cui emerge che i giovani under 30, pur avendo grande accesso alle nuove tecnologie e alle nuove fonti di informazione online, sono consapevoli che ciò  non possa servire a cambiare i processi decisionali. ”La franchezza con cui i giovani si esprimono sui social network e l’aiuto delle nuove tecnologie – spiega – a volte anche con insulti e pregiudizi, è tuttavia un’espressione di libertà. In una fase di transizione come la nostra, quella della liberta’ e’ la questione fondamentale. Ma ognuno di noi la pratica in modo riduttivo”. Secondo il cardinale ”la liberta’ si e’ ridotta alla liberta’ di scelta – continua – sganciata dal principio del bene e del male. Il solo atto di scegliere e’ considerato distintivo della liberta’, ma non e’ cosi’.  La verita’ e’ che la liberta’, tanto conclamata, e’ in realta’ poco realizzata, soprattutto per i giovani”.
Nelle nuove generazioni c’e’ grande ”interesse all’informazione – conclude Scola – verso la realtà, la conoscenza ma nello stesso tempo c’è la necessità di rilevare che  tutto questo da solo non basta: se non si mettono in moto  dei dinamismi,  dei processi di attuazione dell’urgenza di libertàa di libertà che consentano a quella sana inquietudine che ci  fa riflettere su un’esperienza effettiva e   integrale non è un bene per la vita delle nostre società, segno dell’appiattimento della struttura di civiltà, che tocca anche la cultura e la politica in cui siamo immersi,  in questa nostra stanca Europa”.

 

Repubblica_i ragazzi di oggi stanno peggio

 

Il Giornale