[© Daniel Horacio Agostini / CC BY-NC-ND 2.0]
Daniel Horacio Agostini / CC BY-NC-ND 2.0]
C’era un vecchio jingle, di un programma televisivo di molti anni fa, che diceva “No non è la BBC, questa è la Rai, la Rai Tv”. Gianni Boncompagni, ideatore di questo orecchiabile motivetto, intendeva scherzare sul fatto che lassù, oltremanica, le cose si fanno molto più seriamente.

Magari – questo era il sottinteso della canzone – i britannici finiscono col risultare più noiosi rispetto a noi mediterranei, però se non altro la palma della serietà è tutta loro. Per intenderci, alle nostre latitudini è impensabile che un canale televisivo di successo sospenda la propria programmazione per un’intera giornata, al fine di consentire ai ragazzi di non distrarsi nel giorno delle elezioni governative. È accaduto appunto in Inghilterra, in occasione delle General Elections che hanno visto, lo scorso fine settimana, la vittoria netta dei Tories guidati da David Cameron. La rete in questione è E4, fa parte del gruppo televisivo Channel 4 ed è il canale digitale più popolare tra il pubblico giovanile.

È la prima volta che si tenta un’operazione di questo tipo per invitare i giovani al voto. Nella fascia 16-34 anni E4 è l’emittente più vista e, dato che nelle scorse elezioni solo la metà dei minori di 25 anni si è recata alle urne, Channel 4 ha pensato di ricorrere a questa “extrema ratio”.

L’esperimento è stato accompagnato da un video in cui un simpatico personaggio di nome Darren ha avuto l’onere di alzare e abbassare la leva che mette in onda E4. Lavorando nella “control room” televisiva, ha rimesso in modalità “on” il canale alle 20 del giorno stesso, una volta chiuse le urne.

L’iniziativa è senz’altro lodevole, ma se sono arrivati a queste “maniere forti” è perché la disaffezione dei giovani nei confronti della politica è un dato allarmante anche per gli inglesi. Forse meno rispetto all’Italia, stando a quello che empiricamente ognuno di noi può osservare, ma anche stando alla serietà scientifica dei dati diffusi dal Rapporto Giovani 2014.

Alla domanda del Rapporto “da 1 a 10 qual è il tuo grado di fiducia verso le istituzioni?”, rivolta a un campione di 1.663 giovani, tutti gli organi di potere hanno raggiunto posizioni bassine, ma in particolare le figure che ruotano attorno al Parlamento sprofondano negli abissi della credibilità: 2.5 Governo nazionale; 2.5 Senato della Repubblica; 2.5 Camera dei deputati; 2.3 partiti politici.

È un segnale di disinvestimento e distacco da parte delle nuove generazioni, aggravato per di più dal fatto che tutte le voci relative alle istituzioni politiche hanno ottenuto nella nuova indagine un voto inferiore rispetto a quella precedente. I Neet, come era ampiamente prevedibile, sono coloro i quali hanno dato giudizi più bassi, e questo legame tra sfiducia istituzionale e ricerca di lavoro è un elemento preoccupante, da non prendere affatto sottogamba. Non erano scontati, invece, i seguenti dati che emergono dal Rapporto: le donne si mostrano più severe rispetto agli uomini nel giudizio, mentre per quanto riguarda la fascia anagrafica, tra i 20-25enni si riscontra un grado di fiducia che poi tende a diminuire con l’avanzare dell’età.

Difficile, a questo punto, individuare una maniera per invertire questo trend italiano così negativo. Non sappiamo se la scelta di E4 abbia dato i suoi frutti ma possiamo affermare, con scarsissimo margine di errore, che il temporaneo switch off di Canale 5 avrebbe causato, verosimilmente, una class action dei telespettatori contro i dirigenti Mediaset. Così imparano a interrompere Beautiful.

Francesco Mattana