Le nuove generazioni, italiane e internazionali, mostrano una sensibilità sempre più acuta per tutto quello che ruota intorno a sostenibilità, adeguando le proprie abitudini di consumo a criteri ecologici. Con un occhio critico soprattutto sulle aziende e lo scarto fra l’evoluzione green sbandierata ovunque e l’aderenza effettiva a modelli di produzione sostenibile: il vecchio green washing, l’ambientalismo di facciata che trasforma la sostenibilità in una questione di marketing (a fronte di comportamenti del tutto disallineati ai criteri di sostenibilità). […].

Un’indagine dell’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica, evidenziava già nel 2019 come oltre l’80% degli intervistati si dicesse pronto a «cambiare le proprie abitudini» per arginare il surriscaldamento globale, con una quota del 70% incline a scegliere i prodotti di aziende che si mostrano davvero impegnate nella salvaguardia dell’ambiente […].

Qui l’articolo completo su Il Sole24Ore (6 maggio).