Il fenomeno del cyberbullismo è, purtroppo, sempre attuale. Spesso la tecnologica è utilizzata per perseguitare le vittime con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web. 
Ma la tecnologia ha spesso usi e risvolti positivi, come evidenziano i dati del Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo.

L’indagine pubblicata nel Rapporto Giovani 2020 (il capitolo dedicato al consumo culturale è stato curato da F. Introini, D. Mesa e P. Triani, ndr), ha permesso di fotografare il seguente quadro, che si riporta in forma sintetica.

Sotto il profilo dei consumi legati alla sfera dei media e in particolare dell’accesso ad alcuni servizi online, il 54,2% dei giovani dichiara di utilizzare almeno una piattaforma free per la visione di streaming video, il 39,3% ne utilizza almeno una pay, a pagamento. Musica: 47,4% free, 27,1% pay. Informazione: 36,4% free (cioè almeno un quotidiano online gratuito), 10,8% pay. I dati mostrano quindi che gratuità non è sinonimo di «universalità».

Riguardo alla dotazione tecnologica, non stupisce più osservare l’onnipresenza dello smartphone (ne possiede uno il 98,6% del campione), mentre è forse meno scontato sapere che il 92,5% dei giovani intervistati possiede un pc strettamente personale. Inoltre più di un giovane su tre (36,5%) possiede uno strumento musicale, a testimonianza di come le esperienze culturali dei giovani siano sì legate ai consumi, ma modellate anche da un desiderio di produzione e partecipazione.

Qui l’articolo completo su Avvenire del 2 settembre 2020.