Leggi l’articolo di Dario Di Vico oggi sul Corriere della sera

 

Ecco un estratto: “Tornando invece ai temi della disoccupazione giovanile non si può non ripartire dal jobs act, concepito a suo tempo da Matteo Renzi come una ricetta che avrebbe cambiato il corso degli avvenimenti (ma non è andata così). La ripresa è stata assai più fragile di quanto avesse immaginato, il rimpallo di cifre tra Istat, ministero del Lavoro e Inps ha generato la sensazione di poca trasparenza sui numeri e il risultato è stato che il consenso giovanile ha soffiato sulle vele del No. Le previsioni sulle assunzioni per il 2017 non sono molto incoraggianti: secondo dati diffusi proprio ieri dall’agenzia Manpower per i primi tre mesi dell’anno nuovo solo il 3% delle imprese consultate stima di aumentare l’organico, il 90% non si attende variazioni e il 9% prevede addirittura un calo. E’ vero che saranno investiti 730 milioni per il solo 2017 per la totale decontribuzione delle assunzioni under29 e al Sud ma siamo comunque nell’ambito di quelli che i tecnici definiscono stimoli emergenziali”.