In questi anni mi è capitato più volte di prendere in esame il rapporto tra il mondo giovanile e la Chiesa e tra i giovani e la fede. Alcuni dati sono chiari. Sta crescendo l’indifferenza verso l’ambito religioso e il distacco culturale verso il linguaggio e i contenuti del cristianesimo; va aumentando la sfiducia nella Chiesa come istituzione.

Dall’altro lato vi è un nucleo di giovani, una minoranza, che riconosce la fede cristiana e la vita ecclesiale come un aspetto importante della propria vita; c’è un numero più ampio che è attento alla propria vita spirituale e che coltiva una personale adesione al Vangelo, ma senza considerare rilevante la mediazione della Chiesa.

La forza aggregativa e formativa delle comunità ecclesiali nei confronti dei giovani è andata indebolendosi, anche se, fortunatamente, molte parrocchie mantengono una loro vitalità e progettualità e non viene meno l’impegno della Chiesa nella cura della vita dei giovani.

Qui la riflessione completa di Pierpaolo Triani, pedagogista dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e membro del comitato scientifico dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, sulle prospettive di una nuova pastorale giovanile pubblicata su “Avvenire” del 13 maggio.