Giovani e lavoro (in tempo di crisi)

Jorge Quinteros CC BY NC ND 2.0


I dati proposti in questa pagina sono stati estratti dal volume
La Condizione Giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2014”.
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Meno del 10% delle donne considera di disporre di occasioni di impiego buone e adeguate contro circa il 15% dei maschi. Per la grande maggioranza le opportunità lavorative sono invece scarse (55%) o limitate (33%). E così una grande maggioranza dei giovani si dichiara disponibile a lavori manuali, quelli che forse un tempo non avrebbero preso in considerazione. E non è importante che siano coerenti con la preparazione posseduta purché siano discretamente pagati. Realismo, flessibilità, adattabilità caratterizzano la generazione dei millennials italiani.
Oltre l’80% degli intervistati è dunque pronto a svolgere un lavoro di tipo manuale; 3 su 4 vedrebbero bene una attività in cui potere esprimere la propria creatività. E ciò indipendentemente dai percorsi formativi. Infatti oltre la metà dei maschi e quasi il 60% delle femmine considera scarse le possibilità che l’Italia “offre a un giovane con la tua preparazione”. La classe sociale fa la differenza: il 90% di coloro che appartengono a una fascia bassa pensano che il Paese offra possibilità “scarse” o “limitate” relativamente alla propria preparazione. I giovani di fascia alta hanno un po’ più di fiducia: il 20% le ritiene “adeguate”.
Di chi è la colpa di questa situazione?
La crisi, ma non solo. L’analisi che i giovani compiono offre diversi motivi di riflessione. Per quasi il 30% il problema principale sono i limiti strutturali del mercato che dà poche occasioni, bassa qualità e contratti brevi e precari. In secondo luogo viene la situazione economica complessiva, al terzo posto la “preferenza data ai raccomandati”, al quarto la “minore esperienza” (15,4%). Concorrenza degli immigrati e regole troppo rigide si attestano attorno al 5% delle risposte. Solo un intervistato su cento ritiene che i giovani rifiutino alcuni lavori.
Si riscopre quindi il lavoro manuale (pochissimi lo respingono), ma a certe condizioni: remunerazione adeguata, creatività e flessibilità d’orario sono gli aspetti decisivi.
Nella scala dei lavori all’ultimo posto delle preferenze figurano quelli in cui più comunemente le nuove generazioni trovano facili occasioni di impiego, ma evidentemente di bassa qualità. Pochissimi consiglierebbero ad un amico di fare il telefonista di call center (3.5%), l’operatore di fast food (4.2%), o il distributore di volantini (1.6%). Al limite, a parità di stipendio, meglio l’operatore ecologico che lavori di questo tipo (4.6% contro 4.2% donne).

 

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Piuttosto che occupazioni manuali di basso livello nel settore dei servizi, spesso legati a condizioni di precarietà e sfruttamento, ci sono il lavoro operaio (6.9%) o quello agricolo (7.7%).
Tra i lavori di profilo medio-basso la preferenza per i maschi va comunque all’impiego in fabbrica come tecnico specializzato (27.1%), mentre per le donne prevale l’attività di commessa/cassiera (31.6%).
In ogni caso il tema della soddisfazione nel lavoro interessa molto i giovani. Per questo il titolo di studio resta comunque un elemento di rilievo -meno di uno su tre tra gli intervistati pensa che non conti- ma per la grande maggioranza degli intervistati ci sono 4 fattori ancora più importanti: l’impegno, le competenze, le capacità relazionali e la disponibilità.
Naturalmente uno degli elementi della qualità del lavoro è il reddito: una remunerazione attorno ai 1500 euro mensili è ritenuta un giusto obiettivo da raggiungere alla soglia dei 35 anni in base alla propria formazione. Solo una limitata minoranza indica 2000 euro o più: in particolare il 26.1% dei maschi e il 17.9% delle donne. Anche tra i laureati la differenza di genere nelle aspettative rimane elevata: meno del 30% delle donne contro il 45% dei maschi pensa che una persona con la propria formazione possa arrivare oltre i 2000 euro.
Flessibilità e adattabilità: la grande maggioranza non considera problematico un lavoro che implichi un cambio frequente di committenti: meno del 10% lo considera un problema molto rilevante e oltre due su tre ritiene poco o per nulla rilevante. Valori di problematicità molto bassi presenta anche l’adattamento ai tempi di lavoro. Impegno festivo e cambio frequente di orari sono ampiamente accettati, un po’ meno il lavoro notturno (considerato molto problematico dal 17.4% degli intervistati, e poco o per nulla dal 53.2%). Le frequenti trasferte trovano una forte resistenza solo dal 15.5% degli intervistati (poco o per nulla il 55.6%), e il pendolarismo da quasi il 20% (ma doppia è la quota di chi lo considera poco o per nulla rilevante).
“I risultati ottenuti”, afferma il prof. Alessandro Rosina tra i coordinatori dell’indagine, “contribuiscono a superare una serie di stereotipi sul rapporto tra giovani e mondo del lavoro. Quello che le nuove generazioni disdegnano non è di per sé il lavoro manuale – che può essere stimolante e appagante – ma lo sfruttamento e la mancanza di valorizzazione. Quello che temono sono offerte di impiego che intrappolano in condizione di precarietà, in cui impegno e competenze non vengono riconosciute. Senza un miglioramento qualitativo del contributo dei giovani al sistema produttivo, in qualsiasi settore, difficilmente l’Italia può tornare a crescere e ad essere competitiva”.

 

 

GRAFICI E TABELLE:


“A tuo parere, l’Italia quante possibilità di trovare lavoro offre ad un giovane con la tua preparazione?” [Per genere]

  Maschi Femmine
Adeguate 14.8 9.1
Limitate 33.0 32.5
Scarse 52.2 58.4
TOT 100 100

 

 


“A tuo parere, l’Italia quante possibilità di trovare lavoro offre ad un giovane con la tua preparazione?” [Per classe sociale di appartenenza]

  Bassa Media Alta
Adeguate 9.3 14 18.7
Limitate 31.5 32.2 40.5
Scarse 59.2 53.8 40.8
TOT 100 100 100

 

 


Qual è il motivo principale per cui l’Italia NON offre a giovani molte opportunità di trovare lavoro?

  %
Mercato offre solo impieghi precari 29.4
Situazione economica 19.1
Minor esperienza dei giovani 15.4
Vengono preferiti i raccomandati 15.9
Mancanza di investimenti 7.9
Concorrenza degli immigrati 5.2
Regole troppo rigide per assunzione 5
Formazione scarsa 1
Giovani non accettano alcuni lavori 1.1
TOT 100

 

 

  


Quanto saresti disponibile a fare un lavoro manuale se…

  Molto Abbastanza Poco/per nulla TOT
…ben pagato 29.2 55.3 15.5 100
…creativo 33.9 44.4 21.7 100
… con orario flessibile 20.5 46.1 33.4 100

 


Quale lavoro consiglieresti ad un amico se ricevesse un’offerta tra quelli seguenti (a parità di stipendio)?

Tipo di lavoro %
Tecnico specializzato fabbrica 24
Cassiere/commesso 23.1
Ausiliario traffico 13.8
Lavoratore impresa agricola 7.7
Operaio in fabbrica 6.9
Lavoratore edile 5.4
Meccanico di officina 5.2
Operatore ecologico 4.6
Operatore fast food 4.2
Telefonista di call center 3.5
Distributore volantini 1.6
TOT 100

 

 

 


Quanto consideri problematici i seguenti aspetti legati dell’attività lavorativa?

  Molto Abbastanza Poco o per nulla TOT
Trasferimento all’estero 28.1 29.2 42.7 100
Lavoro che richiede pendolarismo 17.6 38.7 43.7 100
Trasferimento in Italia 18 28.6 53.4 100
Lavoro di notte 17.4 29.4 53.2 100
Frequenti trasferte 15.5 28.9 55.6 100
Cambio frequente orari di lavoro 12.1 33 54.9 100
Lavoro festivo 11.6 28 60.4 100
Cambio frequente di committenti 7.4 20.6 72 100
Cambio frequente di colleghi 7 25.5 67.5 100

 


Grado di importanza dei seguenti fattori nel determinare il successo professionale:

  Molto Abbastanza Poco/per niente
L’impegno 70.4 23.1 6.5 100
Le competenze 64.3 29.8 5.9 100
Le capacità relazionali 60.5 34.9 4.6 100
La disponibilità 60.5 33.8 5.7 100
La rete dei contatti 46.7 42.1 11.2 100
La reputazione 40.6 46.2 13.2 100
Il titolo di studio 27.1 42.7 30.2 100

 

 

 


Salario per una persona del proprio livello di formazione al trentacinquesimo anno di età:

Salario che ritengono adeguato Salario che pensano avranno
Uomo Donna Uomo Donna
Fino a 1500 34.2 39.5 45.5 61.0
Tra 1500 e 2000 37.3 38.8 31.3 22.6
2000 e oltre 26.1 17.9 18.8 10.3
Non so 2.4 3.7 4.3 6.0
TOT 100.0 100.0 100.0 100.0

Picture: © Jorge Quinteros on Flickr [CC BY-NC-ND 2.0]