Focus: Garanzia Giovani

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I dati proposti in questa pagina sono un focus extra del volume
La Condizione Giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2014”.
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Garanzia Giovani: se questo è il principale strumento che il Governo italiano sta realizzando come contrasto alla disoccupazione giovani, quanto è conosciuto davvero tra gli under 30 italiani e quanto ritengono possa davvero, finalmente, migliorare in modo strutturale la loro condizione?
I dati dell’indagine di approfondimento su questo tema condotta a luglio 2014 nell’ambito del “Rapporto giovani” risultano poco rassicuranti. Evidenziano, a due mesi dall’avvio, una scarsa conoscenza del Piano del  Governo sulla “Garanzia giovani”, d’altro lato, una bassa fiducia sull’impatto generale che potrà avere.
I giovani conoscono poco il Piano. Il 45% dichiara di non saperne nulla e il 35% di averne sentito vagamente parlare. Meno di un giovani su cinque la conosce abbastanza bene (14%) o molto bene (5%). Anche tra i Neet, la categoria su cui il Piano dovrebbe prima di tutto intervenire, la percentuale di chi la conosce abbastanza o molto bene risulta molto bassa (attorno al 22%).
Riguardo agli effetti solo il 37% pensa che migliorerà molto o abbastanza il rapporto dei giovani con il mercato del lavoro. Prevalgono quindi gli scettici con un 54% che afferma che cambierà poco o nulla. I meno convinti sono i Neet, per i quali quest’ultimo valore sale al 58%.
Questi dati poco rassicuranti riflettono una visione negativa più generale degli under 30 italiani non tanto rispetto alle proprie capacità e alla voglia di emergere comunque, documentata da altri dati del Rapporto giovani, ma sulla possibilità che la politica italiana possa veramente migliorare le possibilità del paese di crescere valorizzando il contributo della nuove generazioni.
In prospettiva, se si chiede, allora, agli intervistati se pensano che tra tre anni la propria situazione sarà migliore rispetto ad oggi, quasi il 60% risponde poco o per nulla e si sale al 68% se la domanda è riferita alle condizioni in generale delle nuove generazioni.
Questo dato è la conseguenza del fatto che bassa è la fiducia che tra tre anni l’Italia sarà in condizioni migliori di oggi: il 71% pensa che non riuscirà a convergere verso i livelli di crescita degli altri paesi sviluppati.
Quanto l’informazione sul Piano è riuscita a raggiungere i potenziali destinatari? La “Garanzia giovani” è meno conosciuta e risulta trovare meno interesse nei giovani del Nord. Tra i giovani settentrionali a conoscerla bene è solo il 14% degli intervistati, contro il 23% al Sud.
La conoscenza è maggiore per chi ha titolo di studio più elevato. Se per chi si è fermato alla scuola dell’obbligo quasi la metà dicono di non saperne assolutamente nulla, tale percentuale scende sotto il 40% per i laureati.
Per Alessandro Rosina, coordinatore scientifico dell’indagine, “la Garanzia giovani a quattro mesi dal suo avvio, da un lato, sembra ancora relativamente poco conosciuta, e d’altro lato è attesa alla prova dei fatti con alla base una perplessità di fondo dei giovani verso la capacità della politica di migliorare davvero le possibilità di crescita del paese e la condizione delle nuove generazioni”.
“Le maggiori perplessità verso la “Garanzia giovani“ nei contesti produttivi più dinamici, ovvero nel Nord, e per le fasce più istruite può essere ricondotta al minor interesse verso misure dall’alto, che sembrano fornire occasioni marginali per non rimanere inattivi più che reali opportunità di impiego e di vera valorizzazione- ha aggiunto lo stesso Rosina- nei giovani laureati del Nord, in particolare, c’è un forte timore che l’adattamento al ribasso rischi di diventare intrappolamento in condizioni di precarietà senza uscita”.