Se c’è un tema, infatti, in grado oggi di mettere in relazione virtuosa sensibilità e valori dei giovani con le questioni aperte del nostro tempo – con alto potenziale innovativo sui modelli di produzione e consumo – è proprio quello dell’ambiente, della promozione della salute e della salvaguardia della biodiversità del pianeta […]“.

Sono queste le parole di Alessandro Rosina, coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo che su IlSole2Ore riflette in merito al ruolo delle nuove generazioni per promuovere la salute e la salvaguardia della biodiversità del pianeta. La riflessione si basa sull’indagine promossa da Sofidel e Istituto Giuseppe Toniolo, condotta da Ipsos lo scorso giugno.

“Innanzitutto, si conferma la crescita dell’importanza attribuita alla salvaguardia dell’ambiente e al contrasto dei cambiamenti climatici. Rispetto ad una analoga rilevazione condotta nel 2018, la percentuale di intervistati tra i 18 e i 34 anni non informati e con conoscenza vaga del concetto di sviluppo sostenibile risulta ridotta dal 45% al 35%. Detto in altri termini, circa due giovani su tre hanno ben introiettato l’idea che l’ emergenza climatica richieda un cambio di paradigma[…]”.

Ciò che serve sia al pianeta che allo sviluppo avanzato del nostro Paese passa, allora, attraverso il rafforzamento dei giovani su quattro “c”: il coinvolgimento nei processi di cambiamento, il miglioramento delle conoscenze sulle trasformazioni in corso, lo sviluppo di competenze per intervenire in modo qualificato, la possibilità di contare esercitando la propria responsabilità nelle scelte individuali e collettive. Non c’è dubbio che le aziende e le organizzazioni che sapranno attrarre e valorizzare giovani di questo tipo saranno quelle in grado nei prossimi anni di cogliere le migliori opportunità di crescita competitiva attraverso l’innovazione tecnologica e la transizione verde“.

Qui l’articolo completo su Il Sole24Ore – 27 agosto 2021

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