In Italia, il 62 per centro dei giovani fra i 18 e i 34 anni pensa che il Coronavirus avrà un impatto negativo sui loro piani per il futuro. Tra i grandi Paesi europei, siamo quello con il dato peggiore. La Spagna ci all’oca con 59 per cento, quindi seguono Regno Unito (54), Francia (46) e Germania (42).
Il primato non è una sorpresa, per due motivi. Il primo è che la rivelazione è stata fatta tra marzo e aprile, quando il nostro Paese era il più colpito dalla pandemia. La seconda è che molti giovani italiani denunciavano già prima di vivere in condizioni difficili: “Nel 2019 i loro tassi di occupazione non erano ancora tornati ai livelli precedenti il 2008 ed erano molto lontani dalla media europea”, conferma Alessandro Rosina, professore di Demografia all’Università Cattolica.
I dati completi dell’indagine sono disponibili nel volume “Giovani al tempo del coronavirus. Una generazione in lockdown che sogna un futuro diverso”. Da fine settembre si potrà scaricare gratis dal sito vitaepensiero.it.
Qui l’articolo completo su #buonenotizie de Il Corriere della Sera del 1 settembre.