I giovani e il futuro senza perdere di vista gli ideali dei fondatori.   “Dalle intuizioni di Giuseppe Toniolo alle sfide di oggi: la proposta per i giovani e il Paese”. È stato il tema dell’incontro promosso giovedì 10 gennaio nella sede dell’Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori. Rilanciare il proprio contributo alla vita della Chiesa e della società italiana, sostenendo innanzitutto i giovani, l’obiettivo del convegno. Sono stati presentati i primi dati del Rapporto Giovani.

Quello che ne esce è «un ritratto ben diverso dallo stereotipo dei bamboccioni incapaci – ha detto Alessandro Rosina, uno dei docenti dell’Università Cattolica che collaborano alla ricerca -. I giovani italiani sono pronti a rimboccarsi le maniche, sono consapevoli della situazione di crisi e stanno facendo il possibile per adattarsi senza rassegnarsi. L’occupazione dei giovani italiani  è tra le più basse d’Europa e la maggior parte percepisce un salario che ritiene troppo basso per poter realizzare i propri progetti di vita. Solo un giovane su cinque si dice pienamente soddisfatto del proprio lavoro, nonostante il 90% pensi a esso come luogo d’impegno e realizzazione personale. La maggioranza è delusa dal sistema-Paese ma non rassegnata. La famiglia d’origine continua ad essere un punto di riferimento molto importante e spesso i giovani devono fare marcia indietro».

 

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